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Crisi Idrica in Basilicata: cause, impatti e risorse idriche della regione

| 2024-10-19
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    Crisi Idrica in Basilicata: cause, impatti e risorse idriche della regione

Questo autunno in Basilicata si è aperto con una grande crisi idrica, che sta coinvolgendo ben 29 comuni tra le province di Potenza e Matera che rientrano nello schema idrico Basento-Camastra.  Al centro dell’emergenza la diga del Camastraprincipale fonte idrica della zona dagli anni ’80 – che ha ormai raggiunto livelli critici

Il livello dell’acqua è sceso a un’altezza di 516,36 metri sul livello del mare, pericolosamente vicino alla soglia critica di 515 metri , sotto la quale l’estrazione diventerà estremamente difficile e la qualità dell’acqua potrebbe essere compromessa.

Le attuali riserve idriche, con un tasso di prelievo di 450 litri al secondo, potrebbero esaurirsi in soli 20-25 giorni, questi gli ultimi dati raccolti. 

Per fronteggiare l’emergenza, Acquedotto Lucano sta implementando soluzioni temporanee, tra cui la costruzione di uno sbarramento sulle acque di scolo della diga; l’uso di zattere per catturare l’acqua nei punti più profondi e la possibile estensione degli orari di sospensione idrica. Ultima soluzione, quest’ultima, che già sta preoccupando i cittadini lucani, già provati in questi giorni da sospensioni idriche ormai a cadenza giornaliera. 

Le cause della crisi idrica in Basilicata

Cambiamenti climatici: Uno dei principali fattori scatenanti della crisi idrica è il cambiamento climatico. La regione ha subito un progressivo aumento delle temperature e una riduzione delle precipitazioni, con stagioni invernali sempre più asciutte e piogge concentrate in brevi e intensi eventi. Questo ha compromesso il naturale ciclo di ricarica delle falde acquifere e dei bacini idrici.

Riduzione delle precipitazioni: L’analisi degli ultimi decenni mostra che la Basilicata ha registrato una diminuzione significativa delle precipitazioni, soprattutto in estate, aggravando la siccità e la scarsità d’acqua. Il bacino del fiume Basento, per esempio, ha registrato un calo del flusso idrico stagionale, con conseguenti impatti sui settori agricolo e civile.

Infrastrutture obsolete: Un’altra problematica cruciale è rappresentata dalle infrastrutture di raccolta e distribuzione dell’acqua, molte delle quali risultano obsolete e inefficienti. La rete idrica soffre di gravi perdite, con una dispersione che arriva fino al 50% dell’acqua immessa nei sistemi di distribuzione. Ciò significa che una grande quantità di risorse idriche viene persa prima ancora di raggiungere le abitazioni o le aree agricole.

Sfruttamento agricolo e industriale: L’agricoltura intensiva, in particolare quella nella fertile Val d’Agri e nel Metapontino, ha una crescente richiesta di risorse idriche, aggravata dall’uso non sempre ottimale dell’irrigazione. Anche l’industria energetica e il comparto estrattivo nella Val d’Agri, legato alla produzione di idrocarburi, richiedono quantità significative di acqua, contribuendo ulteriormente alla pressione sulle risorse disponibili.

I bacini idrici della Basilicata e il loro ruolo nella gestione delle risorse idriche

Nonostante le difficoltà, la Basilicata può contare su una serie di bacini idrici di importanza fondamentale per l’approvvigionamento d’acqua. Questi bacini, spesso collegati da una rete complessa di dighe e serbatoi, rappresentano il cuore del sistema idrico regionale.

Bacino del Pertusillo: Situato nella Val d’Agri, il Lago di Pietra del Pertusillo è uno dei principali invasi della regione e fornisce acqua per usi civili, agricoli e industriali. Il bacino è strategico non solo per la Basilicata, ma anche per altre regioni limitrofe come la Puglia, che dipendono in parte da questo serbatoio per le risorse idriche.

Bacino del Camastra: Il bacino del Camastra è un altro invaso di grande rilevanza, situato nella zona del Potentino. Il suo principale ruolo è quello di riserva idrica per l’irrigazione agricola, oltre a fornire acqua potabile a diversi comuni limitrofi.

Diga di Senise e bacino di Monte Cotugno: Questo bacino, alimentato dal fiume Sinni, è uno dei più grandi invasi artificiali d’Europa. Esso riveste un’importanza cruciale per l’approvvigionamento d’acqua non solo per la Basilicata, ma anche per la vicina Puglia e in parte per la Calabria

Bacino del Bradano: La diga del Bradano e il bacino di San Giuliano, nella zona di Matera, rappresentano una riserva idrica chiave per la parte orientale della regione. Essi forniscono acqua per uso irriguo e domestico, contribuendo all’equilibrio idrico della provincia di Matera e delle aree circostanti, inclusa la Piana di Metaponto, nota per la sua agricoltura intensiva.

Impatto della crisi idrica e prospettive future

Per far fronte a questa emergenza idrica, sono necessarie misure urgenti. Tra le soluzioni su cui la Regione Basilicata deve necessariamente discutere, figurano il miglioramento delle infrastrutture idriche, la gestione più efficiente delle risorse attraverso tecnologie di irrigazione avanzate, e politiche di risparmio idrico sia a livello domestico che agricolo. Inoltre, sono indispensabili investimenti nella manutenzione delle dighe e nell’ammodernamento delle reti di distribuzione sono per ridurre le perdite. In aggiunta, la Basilicata potrebbe trarre beneficio da un maggiore coordinamento interregionale sulla gestione delle risorse idriche. Considerando che gran parte dell’acqua prodotta nella regione viene distribuita anche a Puglia e Calabria, è fondamentale un piano comune per la sostenibilità delle risorse. 

Solo attraverso una politica di lungo termine, che combini sostenibilità e innovazione, la Basilicata potrà affrontare con successo questa sfida crescente.

A cura di Rocco Monetta 





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