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Cose da vedere e fare al Sud

| 2023-05-18
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    Cose da vedere e fare al Sud

Per tutti coloro che sono amanti della natura e alla ricerca di nuove avventure oggi vi parliamo di due luoghi da poter visitare in Basilicata: il Volo dell’Angelo e il Parco di Gallipoli Cognato

Il Volo dell’Angelo in Basilicata, sulle dolomiti lucane tra Castelmezzano e Pietrapertosa, è il primo grande attrattore in Italia ad aver realizzato il sogno di volare. Si tratta di un attrattore, di nuova concezione, che permette una fruizione innovativa del patrimonio ambientale rispondendo ad una nuova esigenza e ad un nuovo modo di intendere il tempo libero e lo svago, teso sempre più a vivere nuove esperienze e a cercare nuove emozioni. Un’avventura a contatto con la natura e con un paesaggio unico, alla scoperta della vera anima del territorio.

Per chi ama condividere tutto, anche le emozioni mozzafiato, è possibile effettuare il volo in coppia! Imbracati a pancia in giù ad un cavo d’acciaio che collega le vette dei borghi di Castelmezzano Pietrapertosa, già noti come i “Borghi più belli d’Italia” delle Dolomiti Lucane, con il Volo dell’Angelo in Basilicata sarà possibile vivere l’ebbrezza della velocità in volo lungo un tragitto di circa 1500 metri, sorvolando a 400 mt di altezza un paesaggio mozzafiato. Ogni tragitto dura circa un minuto e mezzo e la velocità può toccare anche i 120 km orari. L’ebrezza del volo si potrà provare su due linee differenti.

La prima, detta di San Martino che parte da Pietrapertosa (quota di partenza 1020 mt) e arriva a Castelmezzano (quota di arrivo 859 mt) dopo aver percorso 1415 mt raggiungendo una velocità massima di 110 Km/h. La linea Peschiera, invece, permetterà di lanciarsi da Castelmezzano (quota di partenza 1019 mt) e arrivare a Pietrapertosa (quota di arrivo 888 mt) toccando i 120 Km/h su una distanza di 1452 metri!  Legati con tutta sicurezza da un’apposita imbracatura e agganciati ad un cavo d’acciaio il visitatore potrà provare per qualche minuto l’ebrezza del volo e si lascerà scivolare in una fantastica avventura, unica in Italia ma anche nel Mondo per la bellezza del paesaggio e per l’altezza massima di sorvolo.

Dai 12 anni in su è possibile volare accompagnati dai genitori, mentre dai 16 anche da soli. Arrivati in uno dei due splendidi borghi, si avrà la possibilità di girare tra le abitazioni, incastonate tra le rocce, di fare suggestive escursioni storico-naturalistiche, di degustare i prodotti locali ma soprattutto godersi lo splendido panorama circostante da una nuova visuale, insolita e soprattutto ricca di emozione. Quello che si presenterà agli occhi del visitatore, sarà un panorama che di norma è privilegio delle sole creature alate: uccelli ed angeli. Giunti nella zona d’arrivo del paese di fronte, gli “angeli” torneranno con i piedi per terra e, liberati dall’imbracatura potranno raggiungere il centro del paese prima e la partenza dell’altra linea poi, grazie ad una navetta. E a quel punto il sogno ricomincerà sospesi tra cielo e terra.

Ma come è nato il Volo dell’Angelo?

Inizialmente il volo era solo un progetto in cantiere, rallentato dalla burocrazia, e i borghi di Castelmezzano e Pietrapertosa erano solo due paesini semi-sconosciuti. Oggi invece, anche grazie all’installazione del Volo, i due piccoli borghi sono campioni del turismo regionale. “A parlarmi per la prima volta di quello che sarebbe diventato il Volo dell’Angelo fu un architetto francese che lavorava con noi nel Parco della Grancia, dove veniva organizzato lo spettacolo che racconta la storia bandita – dichiara Nicola Valluzzi, sindaco all’epoca e tutt’ora primo cittadino di Castelmezzano – mi disse semplicemente che sarebbe stato bellissimo unire due borghi così scenografici con un cavo. Mi disse che vicino Strasburgo lo avevano già fatto“.

Valluzzi, allora trentenne, decise di andare in Francia a vedere di cosa si trattava, a testare con mano l’effettiva fattibilità di una struttura del genere tra le sue montagne. “Mi resi conto che i francesi avevano praticamente copiato i bambini peruviani, che sulle Ande si spostano così per andare a scuola, sfruttando il medesimo principio fisico, passando da una montagna all’altra grazie a un cavo“.  Dichiara il sindaco allora decise di provarci, ma ci vollero molti anni e 26 autorizzazioni prima di riuscire a spendere dei fondi europei (quelli dei progetti “Leader”) e mettere in piedi il Volo dell’Angelo.

Dopo 17 anni il Volo dell’Angelo ospita circa 17mila persone all’anno, dà lavoro a 22 dipendenti, è un esempio di turismo sostenibile e all’avanguardia (il 70% dei biglietti viene venduto on-line) e ha dato il via a una rivoluzione turistica che ha stravolto le Dolomiti Lucane. Pensare che nel 2009 c’erano poco più che un albergo e un B&B in zona, ad oggi si è sviluppato un intero indotto fatto di punti recettivi, attrazioni ed eventi, che arriva a raggiungere i 2 milioni di euro.

La maggior parte dei visitatori arriva da Puglia, Campania e Lazio, ma ne arrivano tanti anche da Lombardia e Toscana, ma ci sono anche molti stranieri, tra cui Svizzeri, molti dal Regno Unito e dalla Germania. Un esempio di turismo sostenibile, quello del volo dell’Angelo che ha permesso alla Basilicata di crescere ed essere conosciuta in Italia e all’estero, tutto frutto del genio lucano.

L’Intitolazione a Bonaventura Postiglione

Da non dimenticare il belvedere del volo dell’angelo intitolato al fondatore di Radio Potenza Centrale, Bonaventura Postiglione, pioniere delle radio libere in Italia. Da questo splendido belvedere si può ammirare lo skyline di Castelmezzano, con un occhio rivolto all’altro splendido borgo delle Dolomiti Lucane, Pietrapertosa. Scelta lungimirante del sindaco di Castelemezzano Nicola Valluzzi che ha voluto ricordare con questa intitolazione una grande storia lucana. Dopo diversi comuni lucani e non, anche a Castelmezzano rimarrà una traccia indelebile del pioniere delle radio libere, Bonaventura Postiglione.

 

Parco di Gallipoli Cognato

Ora torniamo con i piedi per terra camminando nel Parco di Gallipoli Cognato: un altro attrattore che abbraccia i due paesi di Castelmezzano e Pietrapertosa e quindi anche il Volo dell’Angelo. ll Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane si estende per 27.027 ettari nel territorio dei comuni di Accettura, Calciano, Oliveto Lucano in provincia di Matera, Castelmezzano e Pietrapertosa in provincia di Potenza.

Il Parco racchiude un’ampia area situata al centro del territorio della Basilicata che presenta importanti valori naturalistici, storici ed etno-antropologici. Ricca è la presenza dei corsi d’acqua sotto forma di torrenti e sorgenti. Il Parco è un prezioso scrigno della biodiversità in Italia per la ricchezza di specie a volte uniche sia per quanto riguarda la flora che la fauna.

Gli elementi di maggior interesse che caratterizzano il Parco sono:

  • La Foresta di Gallipoli Cognato che si estende per oltre 4.200 ettari, un’ampia macchia verde costituita da variegate specie arboree e arbustive tra le quali vi sono cerri ad alto fusto, che in zone più elevate raggiungono dimensioni enormi. Altre specie secondarie sono il carpino bianco, gli aceri e le carpinelle;
  • Le Piccole Dolomiti Lucane la cui vetta massima raggiunge i 1.319 m. del monte Impiso, e i bizzarri profili scolpiscono il paesaggio suggestivo di Castelmezzano e Pietrapertosa;
  • La montagna del Caperrino (1.400 mt.) che rappresenta la dorsale più armonica del complesso montuoso;
  • Il bosco di Montepiano formato da maestosi e secolari esemplari di cerro, prospero inoltre di aceri e carpini bianchi ed agrifogli utilizzati durante la festa del Maggio;
  • Il sito archeologico di Monte Croccia con i resti della fortificazione della città lucana edificata nel IV sec. a.C.

Fauna

All’interno del Parco riveste una fondamentale importanza della biodiversità. Tra i mammiferi sono presenti il cinghiale, il lupo, la volpe , il tasso, l’istrice, il gatto selvatico, la lepre, il riccio, ghiri e scoiattoli, donnole e faine e, nei corsi d’acqua, la lontra. E’ invece stato reintrodotto dall’uomo il daino nella zona centrale del Parco. I volatili, inoltre,  rappresentano una vera e propria risorsa. Attraverso il binocolo è facile osservare tra i grandi rapaci gli splendidi esemplari di nibbio reale, la poiana, i gheppi e il falco pellegrino. Da non dimenticare la cicogna nera, specie protetta. Pensate che è stata messa una webcam per monitorare gli spostamenti e la nidificazione di questo splendido esemplare

Adesso non vi resta che andare a vistare questi splendidi luoghi immersi nel verde e nella natura della nostra splendida Basilicata!

A cura di Rocco Monetta





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