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Speciale Artisti: Toto Cutugno

| 2023-09-11
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    Speciale Artisti: Toto Cutugno

Lo scorso 22 agosto ci ha lasciati un grande della musica italiana, Toto Cutugno, un artista che ha portato in tutto il mondo la cultura italiana attraverso le sue canzoni, amato nell’Est Europa in particolar modo in Russia

Lo scorso 22 agosto ci ha lasciati un grande della musica italiana, Toto Cutugno. Un artista che ha portato in tutto il mondo la cultura italiana attraverso le sue canzoni, amato nell’Est Europa in particolar modo in Russia. Un successo che molto spesso però non è stato accolto in Italia come ci si sarebbe aspettati e criticato, qualche volta, per il suo carattere forte e schietto. In questo podcast cercheremo di ripercorre le tappe che lo hanno portato al successo.

La musica passione di famiglia

Toto Cutugno nasce il 7 luglio 1943 a Tendola, piccola frazione di Fosdinovo e cresce a La Spezia. Il padre Domenico, già suonatore di tromba, lo avvicina alla musica, infatti a nove anni suona il tamburo nella banda di La Spezia con il padre, per poi passare alla batteria e successivamente alla fisarmonica.

I Primi Passi e le prime Bands

Nella prima metà degli anni sessanta Toto Cutugno inizia a suonare con il gruppo Toto & i Rockers, poi passa ai Ghigo e i Goghi e nel 1965 entra a far parte dei Toto e i Tati, con i quali firma per l’etichetta discografica Carosello Records ed esce con Un disco per l’estate 1970 con il brano Questo fragile amore. Forma poi gli Albatros con cui oltre a suonare inizia anche a cantare. Un grande incontro è con Vito Pallavicini, famoso per il brano Azzurro, con il quale inizierà una lunga collaborazione artistica. Nel 1976 gli Albatros partecipano al Festival di Sanremo con il brano Volo AZ04 classificandosi terzi e riscuotendo un buon successo. Poi il Festivalbar nello stesso anno con Nel cuore nei sensi e l’anno dopo con Gran Premio parteciperanno nuovamente al Festival di Sanremo.

Sempre nel 1976 Toto Cutugno intraprende anche la carriera da solista, pur essendo ancora un componente degli Albatros ed esce con il 45 giri intitolato Come ieri, come oggi, come sempre/ Ragazza madre, che però non riscuote tanto successo. Il primo vero successo è nel 1977 con il brano Donna donna mia, anche sigla del celebre programma di Mike Buongiorno Scommetiamo?. Nello stesso anno scrive la canzone Soli per Adriano Celentano che resta per mesi alla vetta delle classifiche. Nel 1979 esce con la Carosello Records con il suo primo album da solista Voglio l’anima, contenente 11 brani, tra cui proprio l’omonimo brano Voglio l’anima, che diventa una vera hit con la cantante Dalida che lo riscrisse in inglese con il titolo di Let me dance tonight.

Toto Cutugno – Gli anni 80’

Nel 1980 Toto Cutugno partecipa da solista al Festival di Sanremo vincendo con la canzone Solo Noi, pezzo che lo porterà ad aggiudicarsi il secondo posto della Hit Parade e sarà alla top 20 tra i singoli più venduti nel 1980. Poi i successi con i brani Innamorati e Olimpic Games, quest’ultimo inciso per Miguel Bosé che vincerà il Festivalbar 1980.

Inizierà poi a scrivere oltre che i testi anche le musiche di molte canzoni. Sempre nel 1980 esce con il brano Flash e scrive in collaborazione con Cristiano Minellono e Claudia Mori una hit per Celentano intitolata Il tempo se ne va. Escono poi il secondo e terzo album di Toto Cutugno, rispettivamente Innamorata, Innamorato, Innamorati e La mia musica.

Il grande successo con l’Italiano 1983

Proprio nel 1983 Toto Cutugno partecipa ancora al Festival di Sanremo con il brano L’italiano arrivando solo al quinto posto. Un brano che però vinse la votazione popolare, quell’anno in fase di sperimentazione. Un singolo che inizialmente era stato scritto da Cristiano Minellono per essere cantato da Adriano Celentano, che però lo rifiutò. Fu Gianni Ravera, organizzatore del Festival di Sanremo a convincere Cutugno ad interpretarlo e così fu. L’italiano scalò le classiche europee, in Italia raggiunse la prima posizione e restò nella Top 10 per settimane, fu poi inciso e tradotto in molte lingue e reinterpretato più volte.

Toto Cutugno – I vari successi Sanremesi

Nel 1984 Toto Cutugno partecipa al Festival di Sanremo con il brano Serenata arrivando secondo. Nel 1985 si presenta come autore della canzone di Luis Miguel Noi ragazzi di oggi che arriva a quel Sanremo seconda. Nel 1986 è sempre a Sanremo con il brano Azzurra Malinconia. Nel 1987 arriva secondo sempre al Sanremo con Figli e scrive tre brani che parteciperanno proprio a quel festival: Io amo per Fausto Leali, Il sognatore per Peppino Di Capri e con Dario Farina scrive Canzone d’amore per i Ricchi e Poveri. Nel 1988 e 1989 arriva nuovamente secondo prima con Emozioni (dietro Massimo Ranieri che vinse con Perdere l’amore) e poi con Le mamme (dietro la coppia Anna Oxa e Fausto Leali che vinse con Ti lascerò). Nei rispettivi festival scrive anche i brani: nel 1988 per Francesco Califano Io per le strade di quartiere e per Fiordaliso Per noi, nel 1989 sempre per Fiordaliso Se non avessi te e La fine del mondo per Gigi Sabani.

Gli anni 90’

Nel 1990  Toto Cutugno arriva ancora una volta secondo al Festival di Sanremo dietro i Pooh che cantano Uomini Soli, con il brano Gli amori e canta nello stesso festival nella serata dei duetti con grandissimo Ray Charles che verrà osannato da tutto il pubblico. Dopo quattro secondi posti, Toto Cutugno può finalmente gridare al successo con la celebre vittoria all’ Eurovision Song Contest a Zagabria nel 1992  con il brano Insieme, primo cantante paroliere e compositore del brano vincitore. Il secondo italiano a riuscire a vincere l’Eurovision dopo Gigliola Cinquetti, che  nel 1964 lo vinse con Non ho l’età(per amarti), contest poi vinto solo nel 2021 dai Maneskin con il brano Zitti e Buoni dopo proprio Toto Cutugno. L’hanno dopo, nel 1963, insieme neanche a dirlo, a Gigliola Cinquetti, condurrà l’Eurovision tenutosi in Italia. 

Toto Cutugno proprio in questi anni sarà anche conduttore televisivo, prima con Raffaella Carrà e Fabrizio Frizzi sulla Rai con il programma La vela d’oro e con Giorgio Faletti, sempre sulla Rai, condurrà Stasera mi butto… e tre!. Arriva persino a condurre il celebre programma della Rai Domenica In. Nel 1995 torna a Sanremo con Voglio andare a vivere in Campagna arrivando però solo diciassettesimo. Nel 1997 è sempre a Sanremo e canta Faccia Pulita. Dal 1998 per alcune stagioni conduce su Rai due il programma I fatti vostri.

Gli anni 2000 e la malattia

Nel 2002 il suo brano Il Treno va riscuote un gran successo in Francia. Nel 2004 è a Sanremo nella serata Revival e nel 2005 con Annalisa Minetti, sempre a Sanremo, arriva per la sesta volta secondo con il brano Come noi nessuno al mondo. Dopo questo Sanremo iniziano una serie di tour che lo portano ad affermarsi nell’Est Europa e le sue canzoni diventano ambasciatrici della cultura italiana nel mondo.

Nel 2007 scopre di avere un tumore alla prostata e inizia a svolgere le prime cure, malattia che lo accompagnerà per molto tempo. Nel 2008 l’amico Pippo Baudo gli permette di tornare a Sanremo e gareggiare con il brano Un falco chiuso in gabbia, arrivando quarto. Nel 2009 ottiene il Premio Lunezia per la qualità musical-letteraria esportata nel mondo con le sue canzoni. Nel 2010 è di nuovo al Festival di Sanremo con il brano Aeroplani e nello stesso anno esce la raccolta I miei Sanremo. Nel 2011 canta con Franco Tricarico nella serata dei duetti il suo pezzo più celebre L’italiano.

Toto Cutugno ha anche sperimentato la politica. Nel 2005, è stato eletto consigliere comunale a Savona, con il partito Forza Italia di Silvio Berlusconi. Ha servito come consigliere per alcuni anni prima di tornare alla sua carriera musicale. Ed è stato un grande tifoso del Milan.

Nel 2013 ottiene nel Sanremo condotto da Fabio Fazio il premio alla carriera e omaggia l’amico Domenico Modugno con Nel blu dipinto di blu, questa la sua ultima apparizione all’Ariston di Sanremo con ben 15 partecipazione, sei secondi posti, una volta terzo, e due volte quarto  e una vittoria nel 1980 con il brano Sopra Noi. Sempre nello stesso anno torna all’Eurovision come autore del brano di Nina Zilli intitolato L’amore è femmina, che però non riscosse il successo sperato.

Nel 2019 partecipa come giudice del programma Ora o mai più condotto da Amadeus e dove si ricorda un suo battibecco con la celebre artista Patty Pravo. Quest’ultima aveva interpretato durante lo show E dimmi che non vuoi morire, scritta da Vasco Rossi proprio per la Pravo, ed era stata molto criticata dallo stesso Cotugno per la sua interpretazione pessima a suo dire. Episodio simbolo del carattere molte volte spigoloso del’artista Toto Cutugno, che già in passato con la grande Mia Martini aveva avuto uno scambio accesso in una celebre intervista, dove la Martini diceva apertamente a Cotugno di reputarlo spesso arrogante e antipatico e che la sua musica non le piaceva.

Toto Cutugno – Il ricordo di un grande della musica italiana 

L’artista ci ha lasciato lo scorso 22 agosto 2023, dopo una lunga battaglia per un tumore alla prostata, presso l’ospedale San Raffaele di Milano dove era stato ricoverato da qualche settimana. Oggi la sua salma è al cimitero di Lambrate per chiunque voglia renderli omaggio. Toto Cutugno muore a 80 anni dopo una lunghissima carriera di successi. 

Citiamo qui il cantante e amico Albano che lo omaggia così:

Non era un uomo polemico, ma non sopportava le provocazioni. E se era necessario ti rispondeva a tono. Era simpatico e divertente, aveva sempre la battuta pronta. All’estero non c’era nessuno che avesse la sua notorietà. Bastava il suo nome per riempire qualsiasi teatro. Paradossale che in Italia abbia ottenuto solo in parte quello che avrebbe meritato. Credo sia stato capito poco, sicuramente non quanto avrebbe meritato…

…” Se non ricordo male mi parlo della malattia almeno una quindicina di anni fa, i medici gli avevano dato pochi mesi di vita. E invece si è tolto la soddisfazione di fare ancora diverse cose importanti. Ha resistito perché era un grande”…

A cura di Rocco Monetta    





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