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Storia della musica Indie in Italia

| 2023-10-20
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    Storia della musica Indie in Italia

La musica indie in Italia ha conosciuto un’esplosione negli ultimi anni, con una scena musicale in crescita costante. Questo movimento è stato caratterizzato da artisti eclettici, talentuosi e spesso indipendenti che hanno portato una ventata d’aria fresca nel panorama musicale italiano

In questo articolo, esploreremo la storia di questo genere e alcuni dei migliori talenti della scena indie italiana, artisti che hanno contribuito a ridefinire il suono della musica nel nostro paese.

Che cos’è l’Indie?

La musica indipendente, o musica indie o semplicemente indie, è una definizione che include un’ampia selezione di artisti rappresentativi della musica alternativa o di una cultura underground, il cui lavoro può essere autoprodotto oppure supportato da etichette discografiche indipendenti, non rapportabili, sia per aspetti legati alla notorietà che culturali, alle cosiddette major.

Ci sono poi dei sottogeneri l’Indie Pop nato negli anni 80 nel Regno Unito, Indie Folk nato negli anni 90 mix tra rock e folk, Indie rock nato a sua volta tra gli anni 70 e 80 negli Sati Uniti poi diffusosi in Europa e Nuova zelanda, Indietronica o Indie electronic sviluppata in Germania, è un misto di musica indie, musica elettronica, rock e pop. Gli strumenti maggiormente utilizzati sono la tastiera, il sintetizzatore e la drum machine. Fino ad arrivare all’Underground Hip hop.

Chi sono i primi cantanti indie italiani della storia?

L’indie italiano nasce nella prima metà degli anni Duemila, con artisti come Tre allegri ragazzi morti e i Baustelle, gruppi che andranno a scalzare alcune band famose degli anni Novanta come gli Afterhours di Manuel Agnelli e i Marlen Kuntz. Arrivano poi gli Offlaga Disco Pax nel 2005 e nel 2007 entra sulla scena il cantautore Vasco Brondi. Da non sottovalutare anche il ruolo degli Zen Circus, grande esempio dell’indie rock made in Pisa. Con l’uscita poi dell’album intitolato Il sorprendente album degli esordi de I Cani, progetto portato avanti dal celebre artista Niccolò Contessa che nel giro di poco nel 2010 con l’avvento di YouTube e Facebook riuscirà ad arrivare al grande pubblico e inaugurando un nuovissimo genere l’Itpop, in pratica il moderno indie italiano.

Calcutta e il suo “Indie scanzonato”

Uno dei massimi esponenti del genere indie moderno in Italia è certamente Calcutta, nome d’arte di Edoardo D’Erme. Noto al grande pubblico per via della sua grandissima sperimentazione e originalità, Calcutta che prende proprio il nome dalla celebre città indiana, diventa famoso con il suo album d’esordio nel 2015 intitolato “Maistrem”. Ma è soprattutto il singolo Cosa mi manchi a fare a riscuotere un grandissimo successo diventato una vera e propria hit indie. Il 2018 è l’anno della riconferma con l’uscita di Evergreen, ottenendo nello stesso anno il premio Tenco per il miglior album.

I singoli di appartenenti a questo disco come Paracetamolo e Orgasmo diventeranno poi delle vere hit radiofoniche, riuscendo così a rendere l’indie uno stile sempre più commerciale. Un artista, Calcutta, riconosciuto da tutta la scena italiana per la sua grande capacità di scrittura. La sua figura è diventata la più apprezzata nella scena indie italiana in questi anni. Non ci resta che aspettare il suo nuovo album che uscirà nell’ottobre 2023 con titolo Relax.

I Thegiornalisti e Tommaso Paradiso

I Thegiornalisti rappresentano una band archetipica del genere indie italiano. Nati nel 2006 dall’unione di Tommaso Paradiso, Marco Antonio Musella e Marco Primavera, escono con il loro album d’esordio nel 2011 con Vol.1. La vera svolta si ha però nel 2014 con l’uscita di Fuoricampo che contiene Fine dell’estate. Si passa poi al 2016 quando i Thegiornalisti escono prima con Completamente Sold Out e nel 2018 con Love.

Nel 2020 dopo la rottura del gruppo dovuta all’uscita del frontman Tommaso Paradiso, quest’ultimo intraprenderà la carriera da solista e uscirà nello stesso anno con l’album Sulle Nuvole. Una scissione questa che ha portato paradossalmente ad un ulteriore slancio nella carriera di Tommaso Paradiso che è riuscito nell’arco degli anni ad affermarsi sulla scena con l’uscita di moltissime hit come Tutte le Notti, Viaggio Intorno al Sole, Blu Ghiaccio Travolgente, Stanza Singola e Non avere Paura che è l’emblema della discografia di questo artista sempre sul pezzo e sempre vicino al gusto indie degli ascoltatori, con brani d’amore mai banali e che rivendicano quell’esaltazione delle emozioni in una chiave tutta intimista.

Lo Stato Sociale, l’Indie arriva a Sanremo

Partiti da Bologna nel 2009 dall’unione di Alberto Cazzola (Detto), Alberto Guidetti (Bebo), Enrico Roberto (Lodo), Francesco Draicchio (Frigio) e Ludovico Guenzi (Kekko), con il loro indie satirico e legato ai temi sociali e politici, si sono fatti subito conoscere nel 2013 con l’album Turisti della Democrazia. Nel 2015 escono con Amore ai tempi dell’iperconnettività e nel 2018 con Primati. La loro grande capacità artistica gli ha portati a suonare al Festival di Sanremo del 2018 e con il brano Una vita in vacanza arrivando inaspettatamente secondi. Un brano che rappresenta l’emblema dell’indie pop, ben saldo sui temi sociali come l’immigrazione e la disuguaglianza ma proiettato al mondo del hit commerciali.

Il merito de Lo Stato Sociale è stato proprio questo, rendere l’indie alla portata di tutti e renderlo all’altezza anche di grandi palcoscenici come Sanremo. Con lo Stato Sociale si può dunque parlare di una presa di coscienza del pubblico popolare nei confronti dell’indie fino ad allora sempre relegato alla nicchia.

La nuova scena in Italia

Negli ultimi anni possiamo parlare di una nuova ventata nel panorama della musica indie che comprende un gran numero di artisti molto spesso ben distanti l’uno dall’altro ma sempre ben radicati ai temi propri dell’indie. A partire da Coez e il suo indie introspettivo, pensiamo al suo brano più famoso come La Musica Non C’è del 2017. Ma anche artisti come Brunori Sas che sono a tutti gli effetti dei veri e propri cantautori, pensiamo solo a un brano come Per due come noi. Per poi passare a Davide Shorty che si pone a metà tra musica hip hop-rap e indie, pensiamo solo al suo ultimo album Fusion.

Lo stesso Motta fonde sonorità più rock con il cantautorato classico, un esempio è il suo ultimo singolo Anime Perse. Per poi passare all’indie alternative e dai suoni più freschi di Fulminacci vincitore del premio Tenco nel 2019 grazie all’album intitolato La vita veramente. Artista che anche partecipato a Sanremo prima nella sezione giovani nel 2020 e nel 2021 nella sezione campioni con il brano Santa Marinella. Per poi passare ad altri cantanti di Roma come Gazzelle, Carl Brave e Franco126. Passando per artisti più giovani come Mecna, Bresh e Frah Quintale.

E poi i vari gruppi saliti tutti sul palco di Sanremo come Colapesce Dimartino nel 2021 con Musica leggerissima e nel 2023 con Splash, i Coma Cose sempre nel 2021 con Fiamme negli occhi e nel 2023 con L’Addio e i Pinguini Tattici Nucleari nel 2020 con Ringo Starr, diventata un vero tormentone. Da non dimenticare anche il gruppo indie dalle sonorità elettroniche gli Eugenio in via di Gioia che hanno partecipato a Sanremo nella sezione nuove proposte nel 2020 con il brano Tsunami e che rappresentano quasi un genere a sé per la loro capacità di sperimentazione e il loro eclettismo.

Un altro artista noto per il suo indie che possiamo definire unico è Andrea Laszlo De Simone. Brani simbolo del suo repertorio sono certamente Immensità, Fiore Mio e Vivo. Altro esponente del genere è certamente il cantautore di Napoli Davide Petrella in arte Tropico. Artista che ha scritto per cantanti del calibro di Cesare Cremonini, con il quale ha prodotto anche l’ultimo singolo intitolato Fantasie, uscito all’interno dell’ ultimo album di Tropico, Chiamami quando la magia finisce.

L’indie tutto al femminile

L’indie canta anche al femminile. Artista che ha dato tanto alla scena Indie è certamente Levante, che nasce propriamente come artista indipendente con brani come Alfonso del 2013, per arrivare oggi ad essere una grande interprete indie pop, pensiamo soltanto all’uscita del suo nuovo singolo Wild, cantato con la famosa artista americana LP. Una donna tutta indie è Margherita Vicario che si è fatta conoscere al grande pubblico nel 2019 con il brano Mandela. Artista sempre molto vicina ai temi sociali e alle lotte di genere, uscita ultimamente con il singolo Canzoncina, brano dal testo irriverente e simpatico. A concludere il trittico c’è Ariete la nuova voce tutta al femminile uscita dal mondo dei social e subito salita sul palco di Sanremo 2023 con il brano Mare di Guai.

Liberato è Indie?

Concludiamo questo viaggio all’interno del panorama indie nostrano, con un artista, o meglio un progetto, o ancora meglio un’idea, Liberato. L’idea Liberato nasce nel febbraio del 2017 con l’uscita su YouTube del singolo Nove Maggio. Un brano questo che mischia i suoni napoletani, a suoni più elettronici e che arriva a toccare anche frasi e parole in inglese francese e spagnolo. Liberato a partire dal 2017 si è fatto promotore di un nuovo genere tutto nuovo, emblema di Napoli, che non può certamente essere sminuito con l’appellativo di un nuovo genere tutto indie neomelodico napoletano elettronico.

La particolarità di questo artista sta nell’anonimato, nessuno sa che faccia abbia Liberato. I suoi concerti sono dei veri e propri show dove il cantante si mostra mascherato, molto spesso accompagnato da altre figure mascherate a loro volta, sempre in location innovative. I brani più iconici sono certamente Tu t’è scurdat’ ‘e me, Me Staje Appennenn’ amò, Oi Marì, fino all’uscita di brano O dj (Don’t give up) colonna sonora del film Mixed by Erry sulla storia di una delle prime etichette discografiche in Italia, nata a Napoli grazie ai fratelli Frattasio.

E poi l’ultimo brano in onore della vittoria dello Scudetto del Napoli intitolato O core nun tene padrone (1926 mix). Si sa che dietro i video clip di Liberato ci sia il regista napoletano Francesco Lettieri e si ipotizza che l’idea Liberto sia stata portata avanti da un collettivo capitanato da quello che potremmo definire il re della musica indie, Calcutta.

Nonostante queste ipotesi ciò che più salta all’occhio è che Liberato è riuscito a colmare quel vuoto che la musica napoletana fino alla sua uscita non aveva colmato. Liberato oggi è un istituzione artistica made in Napoli. Un’idea che vive anche senza sapere chi sia l’artista fisico che canta, perché in fondo la cosa che più importa al pubblico che ascolta Liberato sapete cos’è?
La musica.

A cura di Rocco Monetta





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